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DONNE CHE CAMBIANO MARCIA: Elisabetta Costa – "Quando lavori con le persone come individui, puoi aiutarli a dare il meglio"

Wednesday, 3 December 2025 08:12 GMT

Coordinatrice sia nel WorldWCR che nella Yamaha R3 BLU CRU World Cup, l’italiana ricopre un ruolo molto importante

Un volto chiave nel dietro le quinte non di uno ma in ben due paddock: la carriera di Elisabetta Costa nel mondo del motorsport è partita per caso. Oggi la sua è una figura indispensabile anche considerando che fornisce tanti consigli agli atleti con cui lavora.

COGLIERE L’OPPORTUNITÀ: “Il team aveva tanti ospiti ed era difficile coordinarli. Li ho divisi in gruppi per il tour nel box…”

Costa ha iniziato la propria esperienza nel motorsport come interprete nel paddock MotoGP mettendo velocemente in mostra le proprie capacità organizzative e un forte spirito di iniziativa, oltre a tanta flessibilità.

Costa ha detto: “È iniziato tutto nel 2005. Avevo studiato Lingue e lavoravo come interprete e conoscevo un team di MotoGP dove lavorava il mio attuale capo. In quel weekend ho visto che il team aveva tanti ospiti e che era difficile coordinarli: quindi, li ho divisi per gruppi per il tour nei box. Non mi avevano preso per fare questo ma qualcuno nel team mi ha notato e mi ha detto “Abbiamo bisogno di te”. Nella stagione successiva mi è stato assegnato un ruolo logistico. Penso abbiano apprezzato la mia flessibilità. Questo è il fattore chiave in questo ambiente: flessibilità e voglia di imparare. Ora svolgo il ruolo di coordinatrice sia nella R3 bLU cRU World Cup che nel WorldWCR. Mi occupo della logistica e dell’organizzazione dei viaggi per entrambi i Campionati, circa 25 persone nel complesso. Sono anche il collegamento tra Dorna, i tecnici, i piloti e le loro famiglie dato che i piloti che corrono nella BLU CRU hanno un’età compresa tra i 14 e i 20 anni. Aiuto i piloti in tutto ciò di cui hanno bisogno, fornisco consigli, informazioni sul programma, ricordando loro cosa devono fare e quando”.

“È stata davvero dura, non avevo studiato Lingue per parlare soltanto la mia lingua madre in un ufficio”

Dopo tre stagioni di assenza dal paddock per prendersi cura del suo secondo figlio, ha anche dovuto fare i conti con il fatto di non poter mettere a frutto il suo amore per le lingue anche se, dato l’ampio ventaglio di nazionalità e di lingue nel motorsport, le sue capacità in tal senso sono state indispensabili.

Queste le sue parole: “Una grande passione per le lingue l’ho avuta da sempre… ma dopo che è nata il mio secondo figlio mi sono fermata completamente. Sono rimasta in contatto con il mio capo e sono finita a lavorare in un ufficio. È stata davvero dura. Ho pensato ‘non avevo studiato Lingue per parlare soltanto la mia lingua madre in un ufficio’”.

UN NUOVO CAPITOLO: “Nella mia posizione, se sei sincero con te stesso e con gli altri, le persone lo apprezzano. In tutto ciò che faccio provo a metterci empatia”

Poi però la fortuna ha girato dalla parte di Costa; un suo ex capo le ha parlato dell’interessante opportunità legata al via di una nuova categoria, la R3 Cup. Un contesto perfetto per combinare le capacità di apprendimento delle lingue da parte di Costa per costruire dei ponti tra le varie nazionalità e per aiutare i giovani talenti che scendono in pista nel a trovarsi a loro agio nel paddock del WorldSBK.

Costa ha evidenziato: “Sette anni fa il mio precedente capo mi ha mostrato un nuovo progetto, totalmente diverso. Mi sono innamorata della R3 Cup. Un minuto, parlavo francese; il minuto dopo, parlavo spagnolo. È inusuale avere un lavoro che ti permette di parlare tutti i giorni le lingue che vuoi. Ciò che apprezzo di più è il mix tra culture. Mi piace passare del tempo con persone che hanno punti di vista diverse, lingue diverse e mentalità diverse dato che puoi imparare tanto. E puoi aiutarli a dare il meglio di loro stessi mentre anche tu stesso cresci. Questo lato umano del lavoro mi piace tanto. E dato che abbiamo a che fare con dei ragazzini, mi è di aiuto anche la mia esperienza di madre. A volte sono una sorta di psicologa e provo a dar loro dei consigli da amica. Nella mia posizione, se sei sincero con te stesso e con gli altri, le persone lo apprezzano. In tutto ciò che faccio provo a metterci empatia”.

UN APPROCCIO DIVERSO: “Sono molto olistica, aspetto che a volte manca nel paddock. Grazie a questo, qui ho trovato il mio spazio”

Nel 2024 ha preso il via la prima storica annata del WorldWCR e pertanto anche il carico di lavoro di Costa è aumentato ma ha potuto contare sull’importante esperienza acquisita nella R3 Cup. La sua filosofia ha due capisaldi: empatia e trattare tutti i piloti come a lei piacerebbe essere trattata.

Costa ha aggiunto: “Con il via del Campionato WorldWCR è cresciuto il carico di lavoro ma siamo riusciti a mettere in campo tutto ciò che avevamo appreso nella R3 Cup. È stato il giusto passo avanti. Penso che nel mio lavoro la mia flessibilità aiuti, come anche la mia apertura e il mio impegno nel capire le persone che sono molto diverse rispetto a me. Non è facile mettersi nei panni di altri, ma ci provo: Sono molto olistica, aspetto che a volte manca nel paddock. Grazie a questo, qui ho trovato il mio spazio. Quando lavori con le persone come individui, puoi aiutarli a dare il meglio. È molto soddisfacente. Adoro vedere qualcuno trarre dei benefici da un consiglio mai ricevuto prima. In fondo, proviamo a essere una grande famiglia".

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